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Sempre su abito e corpo...Maggior paradosso si ha nell’ambito opposto: se è vero che l’abito si faceva corpo è infatti altrettanto vero che il corpo si faceva abito, o meglio, costume. Avete visto come le vicissitudini genetiche-alimentar-ambientali usurassero dolorosamente il corpo dei nostri antenati: nessun uomo di ottanta anni avrebbe potuto inopinatamente ostentare un fisico scultoreo, in special modo un appartenente alla casta militare ( rimarcate nell’articolo postato le destrutturazioni ossee insorgenti a seguito di tale sfinente attività ). Ebbene il Bronzino ritrae l’ottuagenario ammiraglio Andrea Doria nelle “nude vesti” di divinità classica: ecco che il nudo, anche il nudo, ha una funzione ed una comunicazione totalmente differente rispetto a quello che è per noi moderni. Il nudo perfetto era, ecco il paradosso, il maggior travestimento ed il più completo artifizio teatrale che si potesse ricreare: pensiamo ora, nell’ambito di quest’ottica, alla genesi dei “falsi” nudi del Buontalenti tramandatici nei bozzetti degli intermedi della Pellegrina: ma non solo…Sopra: Ritratto di Andrea Doria ( 1466-1560 ) del Bronzino, 1545 circa. Pinacoteca di Brera