Il 29 aprile a Fidenza, in occasione della giornata internazionale della Danza, esibizioni dei frequentanti i corsi di De Choreis Musarum ( iniziativa 'patrocinata' dallo Studio Danza Fidenza di Cinzia Longhi ). Maggiori dettagli su orari e luoghi prossimamente su queste pagine...
...rammentiamo che da quest'appuntamento domenicale ( Fidenza - Amorosi accenti ) si instaurerà il previsto compartimento delle spese-incontro: in pratica più partecipanti vi sono più la spesa da sostenere singolarmente risulterà ridotta ( modulare, a partire dalla settima presenza ).
Nelle giornate del 7-8 luglio si terrà a Cassine l'incontro di studi 'Palermo triumphante - Danza e società nella Sicilia del primo seicento' Ad esse sarà abbinata la presentazione di una pubblicazione sul secondo libro di gagliarde di Lupi. Sopra: Palermo in una incisione cinquecentesca, opera del cartografo tedesco Georg Braun.
L'argomento principale dell'incontro fidentino di Amorosi Accenti ( domenica entrante 28 - 01 ) sarà la Cascarda di Rose e Viole, unicum del manoscritto Chigi ( 1570-80 circa ).
Essendo stato spostato un mio impegno la data del 18 febbraio ora risulta libera. la utilizzeremo per il preannunciato primo incontro con le Country in quel di Cameri. Dunque gli appuntamenti saranno 18 febbraio e 22 aprile.
Novità di questa prima parte del nuovo anno: A.D.A. è riuscita ad organizzare alcuni incontri introduttivi al barocco nientemeno che con Deda...eccovi la prima pagina della locandina. Per la seconda pagina e per tutte le altre informazioni del caso consultate il sito ADA che qui a fianco in rimando trovate.
...non solo noi recuperiamo le coreografie del passato...questo interessante video mostra un esempio di passaggio tra vecchie e nuove generazioni ( queste ultime sempre con un occhio ormai volto alla resa 'spettacolare'..) in regioni della Grecia. Ah, potessimo aver pur noi anche solo un brandello di prassi a cui ispirarci ( il movimento sussultorio delle spalle nelle danze a cerchio è molto intrigante e forse è ipotizzabile nelle nostre originali danze antiche almen prima che passassero all'ambiente di corte...)
Ecco la data ( la seconda di due ) del preannunciato corso sulle country, nuovamente a Cameri: il 22 aprile, domenica, di pomeriggio. La data del primo incontro, quella di febbraio, è ancora in via di definizione ma ormai siamo agli 'sgoccioli'...
Tra le decisioni prese dal nuovo consiglio direttivo IRSAC vi è quella di tornare ad agire nel territorio mediante mostre, convegni e spettacoli. Di questi ultimi avremo già un appuntamento probabilmente entro pochi mesi e qui ne parleremo con maggior diffusione a ragion veduta. La sinergia su tali proposte si svilupperà tra l'istituto cassinese , Italia Nostra, e le realtà, non solo coreutiche, orbitanti attorno ai progetti di De Choreis Musarum.
Questo video, che mi fu recentemente inviato, conclude degnamente i due discorsi appena qui accennati: un maestro di danza non può che possedere una visione 'coreografica' di una danza ( sembra una ovvietà, ma così non è )...e quindi è rielaboratore più che testimone di uno stile. Ricordiamo ancora quel che appena ier l'altro scrivemmo sul Furioso e sulla sua rimuginante riscrittura operata dal maestro Caroso. Se paragoniamo il bel lavoro della Yepes con le testimonianze ancora vive del ballar andino possiamo forse avere una idea di come il ballo dei trattati cinquecenteschi fosse probabilmente lontano abissi da quello che potremmo definire danzar 'ordinario'
'...Dico adunque di nuovo, che tutti aboriscano far detto Ballo in questo modo, perche è falso...' Poche altre coreografie dei trattati carosiani son fatte oggetto di sì grandi lamenti come il 'povero' Furioso...l' origine un po' rustica di questa coreografia traspare chiaramente dalle infastidite note del Sermonetese ed in pratica tutte le sue parti vengon da lui chiosate. Anche noi ieri ci mettemmo del nostro nel ricostruire in maniera inventiva i passaggi da farsi sulle prime 10 ripetizioni della Sonata... ma il fatto d'aver classe di sole dame renderà forse il peccato men mortale agli occhi di Fabritio visto che le sue preoccupazioni sull'aver sempre integra la coppia al fine delle trecce ne escon, con tal formazione, visivamente un po' men gravi...
Tempo addietro ebbi modo di sottolineare l'incongruenza tra un abito dimesso ( per simular classi disadagiate ) che venga portato con calzabrache integre o peggio di ricco color saturo: un bell'esempio di usurato scempio di tal indumento mi si presentò pochi giorni fa, inaspettatamente palesato nella tomba d'un Doge seicentesco: quattro mori schiavi ne reggono il sacello e fan bella (!) mostra di brache-sbracate...con l'usura proprio là ove ce la si spetterebbe...e dove la si dovrebbe porre nel far vestimenti a garzoni e facchini! Monumento a Giovanni Pesaro, chiesa dei Frari, Venezia.
In questo 2018 A.D.A. giunge al suo quindicesimo anno di attività ( sopra il logo coniato per l'occasione, tratto dalla pagina del nuovo sito dell'Associazione ). Si preannunciano iniziative, come fu per il decennale....qui e là novità ed aggiornamenti.
Concludo questo intrigante viaggio nelle tradizioni peruviane con un video di 'moresca' che inizia con quella che pare una sorprendente citazione ( un'altra?!? ) del nostro passato quattrocentesco..."Vicino con gridi infiniti de Turco! Turco! andava voltegiando per il stechato..." Ho constatato inoltre che alcune di queste danze armate peruviane utilizzano esattamente il passo che Arbeau descrive per la 'sua' moresca...e noi che c'instupidiamo dietro alla possibilità o meno di ritrosar nel Tempo...
...Poi segui a sono di tamburino XII
contadini, quali representorno tutti la agricultura. Prima con zape
zaporno la terra, poi con cisti, pieni di oro stagnolo,
minutisimamente tagliato, la seminorno; ultra questo con il messore
si dedero a medere la biava, seguendo de grado in grado, batendola e
acogliendola, in tanto che ussirno alcune contadine con fiaschi,
cesti et lavezi coperti […] li contadini [....] cominziorno con
esse […] a balare sopra la scena...
Come non rimanere turbati dal vedere messa in scena questa moresca
quattrocentesca ( con tanto di tamburini...) da questi ignari
peruviani, allievi del primo anno di secondaria...non posso che
ancora qui ribadire il mio interesse per quella cultura!
Propositi dell'anno nuovo...
coreografia o stile? Sempre più m'appassiona la ricerca sul secondo,
già lo sapete..ed il nuovo anno non vedrà che l'approfondirsi di
questa tendenza. Obnubilati dalle variazioni spesso non curiamo che
la danza deve esser tale anche se fatta con uno o due passi ( come
nel caso giù mostrato: e non abbiatene a male se prendo ancora un esempio
dall'oltre mare oceano...già qui rivelai la mia simpatia per le 'veraci' prassi centroamericane ). Mi farò debito di tal promessa.
Lucio Paolo Testi nasce nel 1961 a Legnano. Porta a compimento il ciclo di studi artistici tra Busto e Milano e ,contemporaneamente, si cimenta ( per più d’un decennio ) con le discipline schermistiche sportive . Inizia poi , attorno ai diciotto anni, gli studi musicali e coreutici divenendo allievo di Alessandro Pontremoli . Verso gli anni ’90 incomincia ad approfondire il suo interesse per l’abito antico e le sue relazioni con il movimento corporeo della danza curtense.
