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mercoledì 27 aprile 2011

Risposta a Danzarcortese - commento del 13 - 4






Note son tutte le disquisizioni attorno al viola, colore quaresimale e quindi, per un complesso gioco di trasmigrazioni, colore legato alla sfortuna e dunque poco spendibile…il problema è che il Viola della liturgia Romana corrisponde al Morello della liturgia Ambrosiana ed il Morello era usatissimo, perlomeno in Lombardia, tanto da rientrare nella divisa Sforzesca! Il disquisire, semmai, è dunque attorno a quale tipo di viola i nostri antenati usavano: il morello, almeno stando al Libro del sarto, è un bellissimo viola tendente al bruno. Alfine, per rispondere in concreto alla tua domanda, probabilmente i viola che avremmo potuto vedere saranno stati più simili a quelli cupi come mostrato dall’abito della signora lottesca qui sopra riportata che non a quelli “elettrici” dell’Elisabetta in pellicola.


Sopra: Commiato di Cristo dalla Madonna, Lorenzo Lotto ( particolare) . Berlino, Staatliche Museen


2 commenti:

danzarcortese ha detto...

Grazie Lucio..ecco cos'era che non conviceva ( ovvio a me ) di quell'abito : la lucentezza e il mono-colore...
anche se nella tarda età Elisabetta si fa ritrarre con un abito tutto nero, ha comunque il bianco che stacca...il fatto che nel film fosse tutto viola e così lucido " stonava".
Ad ogni modo il tipo di viola che utilizzavano era molto elegante..lo preferisco al nero...

Farnesiana ha detto...

Per farsi un’idea dell’tonalità di un colore e a quale ceto sociale poteva essere destinata, senz’altro vale la pena risalire al tipo di pigmenti utilizzati dal tintore.
Un raro esempio di morello proveniente dal Museo del Tessuto di Lione era incluso della bella mostra ‘Seta Oro Cremisi’del Museo Poldi Pezzoli.
Più precisamente si tratta di un 'morello de cremisi' ottenuto con un prezioso pigmento di origine animale: la cocciniglia armena. Altre sostanze tintorie riportate sulla scheda del catalogo sono la reseda luteola, che normalmente produce il colore giallo, e tannini.
Dati i costi elevati del processo tintorio, il morello, sia de cremisi che de grana (dall’insetto noto come kermes), è da attribuire ad un ceto sociale elevato. In linea di massima, i colori scuri erano i più difficili da ottenere e, di conseguenza, i più costosi.
In effetti, sulle scelte dei costumisti del film ‘Elizabeth’ avrei qualche riserva…