La danza, anche quella antica tramandataci dai noti trattatisti, è educazione al corpo: torno ad insistere, i ragazzini del Bolshoi non “dialogano” con l’antico attraverso lo stile ma grazie ad una identità di vedute ( sebben svolte con modalità totalmente differenti ) di approccio all’educazione del proprio io fisico. Da questo punto di vista essi son molto più antichi di quanto lo possa esser io nel mio moderno ed “anarchico” modo di gestire il corpo, dentro e fuor da danza. Sembra quasi che noi moderni non concepiamo più il divertimento ottenuto attraverso una disciplina…eppure abbiamo molte “discipline” sportive innegabilmente divertenti per chi vi ci si applica, nelle quali la consapevolezza fisica del proprio corpo è fondamentale ( sarà solo un caso che alcune d’esse si esprimano attraverso una temporalità ripiegata, come era per la maggioranza delle composizioni quattrocentesche a noi giunte ? )
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