Rendiamo onore a La Palice e diciamo che nessun video di danza antica ci è giunto: quindi è sempre arbitrario, se non pericoloso, pretendere di veder l'antico in qualche evento documentato tramite immagini in movimento, tanto più che spesso vediamo solo quello che crediamo di voler vedere. Ma è altresì ovvio che vi sono manifestazioni dell'odierno che rispecchiano approcci che possono darci una idea di come alcune prassi d'uso antiche potevan aver un loro svolgimento logico. Un caporal ( così detto ) che comanda una danza e vien a sua volta comandato dal musico è faccenda in uso anche nel nostro passato curtense: in almeno due casi, nella trattatistica di nostro riferimento, vien specificata la prassi del musicista che muta suono per dare inizio ad una nuova frase della coreografia ( Bataglia e Chiaranzana quattrocentesca ) mentre continui son i rimandi a “colui che guida la danza”. Il video che vi sottoporrò domani è emblematico per la “naturalezza” disarmante con cui tutto ciò avviene ( e per l'invidiabile affiatamento tra i due gruppi d'esecutori) , ma non solo : vi son suggerimenti continui su come affrontare , sebben non proprio su come risolvere, anche alcuni dei quesiti che riguardano la fisicità e l'espressività diciamo “non moderna”. Ad esempio: la ripetitività esasperata ( di passi o di musica ) non è necessariamente sinonimo di noia, anzi. Un altro di quei documenti che mi ha affascinato, obbligandomi a rivederlo per decine e decine di volte...
martedì 2 ottobre 2012
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