Tra pochi giorni, a Cassine, faremo anche quella che quasi certamente è una delle poche coreografie da 'sala' contenute ne Il Ballarino ( trascurando, ovviamente, le mutanze di danze dichiaratamente generiche come il Piantone ). Caroso la tratta con qualche imbarazzo: non solo non la fa precedere da nessun sonetto ( fatto non isolato in special modo verso la fine del trattato), ma non dice neppure nulla sulla sua formazione, né sull'autore; e non mette gli abituali rimandi iconografici alla posizione d'inizio così come è assolutamente laconico nel descrivere le spazialità di questa cascarda che non doveva probabilmente incontrare quasi per nulla il suo favore... quando la provammo, in sede ricostruttiva, a qualcheduno rammentò le coreografie da sala d'ambito ottocentesco: unico 'difetto', infatti, di questa danza rimane la necessità di una nutrita formazione di esecutori affinché riesca bene.
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