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martedì 5 luglio 2011

Risposta a La Fortunosa - parte seconda



Del velluto di seta, ora: penso sia nota a tutti la difficile reperibilità delle stoffe di questo tipo che siano di produzione nazionale o europea. Il mercato è sommerso, seppur in modo meno massiccio di quel che avviene per il velluto di cotone, da manufatti orientali che sebben assai meno cari dei nostri non sempre son di qualità paragonabile: le stoffe d’abbigliamento poi offrono una deprimentemente scarsa gamma di colori, giustificata dalla difficoltà di stoccaggio di questa delicata stoffa che obbliga i commercianti a puntare su tinte “sicure”. L’alta moda, talvolta, riscopre questi vellici panni ma dovete esser assai fortunati per entrare in possesso di qualche metro fine-pezza a costi accettabili…non rimane che il mercato delle stoffe d’arredamento. In questo caso non son certo le tinte a mancare ma spesso la morbidezza: raramente si avrà morbida seta su seta ma spesso seta su robusta armatura d’altro filato a garanzia di resistenza all’usura. Un giro a curiosar tra le tirelle di un fornito tappezziere sarà più istruttivo di altre cento parole mie. Non parlo qui, per ovvi motivi, di chi riproduce stoffe antiche con telai antichi ottenendo splendidi panni che hanno il sol difetto d’ammutolir per il costo… Alcuni “produttori” si avventurano poi a reinventarsi procedimenti antichi, come quello dei velluti stampati, con risultati talvolta molto intriganti: noi mettiamo un rimando a questo sito ( per la sua natura particolare ci sbilanciamo a farne pubblicità ) ribadendo comunque che non vi è alcun rapporto economico tra Glossema e tali artigiani. Immagine tratta dal sito
http://www.sanpatrignano.org/?q=node/4664

1 commento:

La Fortunosa ha detto...

Ottimo! Disegni Favolosi! Ancora una volta Messer Lucio siete stato illuminante