BALLETTO SO BEN MI CHI HA BUON TEMPO
Parliamo ora delle altre parti iniziando dalla SECONDA PARTE. Il problema dei Fioretti in Negri è ben noto : la descrizione di questi passi nella parte teorica riguarda solo il “fioretto ordinario alli balletti” mentre nelle sue coreografie troviamo quasi sempre la definizione “fioretti spezzati” (Negri descrive anche il “fioretto battuto al Canario” e poi chiude commentando d’aver già troppo trattato di ciò nella sezione precedente ). Dobbiamo dedurre che i fioretti spezzati sono in definitiva quelli “ordinari” nei balletti ? A complicare maggiormente il tutto , nella parte da noi trattata , compaiono i “fioretti gagliardi” : abbiamo a pag 51 de “Le Gratie d’Amore” alcune descrizioni di fioretti da usarsi nelle gagliarde ed il primo d’essi descritto può essere adattato alla bisogna, sebbene la sua esecuzione su di un tempo binario non risulti affatto semplice ( ogni fioretto son tre botte , come sottolinea il Negri ).
Vi è anche la possibilità , forse non del tutto remota , che “gagliardi” sia semplicemente (!) un aggettivo che indichi una diversa intenzione d’esecuzione di un fioretto ordinario che dovrà poi essere seguito da tre passi in saltino , anche questi forse mutuati dal ballo alla gagliarda ( l’unica descrizione di passi con un nome simile , presente nel trattato , riguarda infatti i “passetti firmati in saltino” , da farsi come “li primi cinque passi della gagliarda” ) : forniamo comunque qua sopra la descrizione della pag. 51 e lasciamo ad ognuno la facoltà di sperimentare . Ultimo avvertimento : se i sopradetti passi in saltino vengono eseguiti come salto sul piede che avanza ci troveremo nella necessità di far l’ultimo a piè pari , visto che ciò che segue è una ripresa presumibilmente a sinistra. Se vengono interpretati come zoppetti avanzanti tale esigenza scompare ( zoppetto sul Dx , sul Sx , sul Dx , quindi Sx libero ).
Parliamo ora delle altre parti iniziando dalla SECONDA PARTE. Il problema dei Fioretti in Negri è ben noto : la descrizione di questi passi nella parte teorica riguarda solo il “fioretto ordinario alli balletti” mentre nelle sue coreografie troviamo quasi sempre la definizione “fioretti spezzati” (Negri descrive anche il “fioretto battuto al Canario” e poi chiude commentando d’aver già troppo trattato di ciò nella sezione precedente ). Dobbiamo dedurre che i fioretti spezzati sono in definitiva quelli “ordinari” nei balletti ? A complicare maggiormente il tutto , nella parte da noi trattata , compaiono i “fioretti gagliardi” : abbiamo a pag 51 de “Le Gratie d’Amore” alcune descrizioni di fioretti da usarsi nelle gagliarde ed il primo d’essi descritto può essere adattato alla bisogna, sebbene la sua esecuzione su di un tempo binario non risulti affatto semplice ( ogni fioretto son tre botte , come sottolinea il Negri ).
Vi è anche la possibilità , forse non del tutto remota , che “gagliardi” sia semplicemente (!) un aggettivo che indichi una diversa intenzione d’esecuzione di un fioretto ordinario che dovrà poi essere seguito da tre passi in saltino , anche questi forse mutuati dal ballo alla gagliarda ( l’unica descrizione di passi con un nome simile , presente nel trattato , riguarda infatti i “passetti firmati in saltino” , da farsi come “li primi cinque passi della gagliarda” ) : forniamo comunque qua sopra la descrizione della pag. 51 e lasciamo ad ognuno la facoltà di sperimentare . Ultimo avvertimento : se i sopradetti passi in saltino vengono eseguiti come salto sul piede che avanza ci troveremo nella necessità di far l’ultimo a piè pari , visto che ciò che segue è una ripresa presumibilmente a sinistra. Se vengono interpretati come zoppetti avanzanti tale esigenza scompare ( zoppetto sul Dx , sul Sx , sul Dx , quindi Sx libero ).
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