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lunedì 24 maggio 2010

Risposta a Farnesiana - commento del 20 - 5


Parliamo del tappeto : in effetti esso appare in un altro dipinto del Vecellio e sarebbe , anche in questo caso , interessante sapere quanto si delegasse alla presenza di questi oggetti la definizione del proprio status senza che si rischiasse di incappare in censure suntuarie ... in sostanza , anche nei ritratti ci si doveva attenere alle limitazioni sul lusso vigenti ? Ma quello che non si poteva dichiarare esplicitamente con la veste lo si poteva suggerire con articoli di lusso extra-indumentari inseriti e bella posta nella composizione ritrattistica ?

1 commento:

Farnesiana ha detto...

E’ anche vero che le leggi suntuarie garantivano l’esclusività del lusso di un’élite di persone e venivano applicate solo parzialmente. L’importante era mantenere le distanze fra i diversi ceti sociali in modo da non confondere i ruoli. I più ricchi e potenti facevano comunque ciò che volevano sia privatamente che pubblicamente. A mio parere chi poteva esibire questi tappeti costosissimi, poteva anche permettersi di non rispettare le regole che limitavano il lusso.