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martedì 20 gennaio 2009

Risposta a Danzarcortese - commenti del 16 - 1

L e musiche sono di Riz Ortolani , le coreografie non so , la regia di J. London : in effetti , vista l’incongruenza storica di alcune scelte ( sul rogo delle vanità faceva bella mostra un dipinto di Clouet della metà ‘500 ! ) l’ascoltare ed il vedere alcune citazioni richiamanti il vero , seppur alla rinfusa , risulta ancor più sorprendente … anche la “presa” è una citazione , sebbene un poco fuorviante : ”originale” la definisce Maurizio Padovan ( in un testo che leggerai poiché inserito in “Danza,cultura e società” ) ed in effetti risulta invero unica quella miniatura di Pagano da Rho che servì da ispirazione agli sceneggiatori . Quanto alle cortesie l’anonimo vostro commentatore ha colto nel segno : il loro contrario , le “scortesie” , erano temutissime in quanto in una realtà estremamente attenta alle forme come quella antica rappresentavano il principale veicolo per manifestare un disconoscimento sociale . Certo ,allora , che imparare a”muoversi” in una sala a ballo gremita era indispensabile per l’educazione ( e per l ‘incolumità ) del gentiluomo cinquecentesco. Per avere un paio di altre descrizioni significative ( fronti ferite da stoviglie lanciate e disnudamento di spade ) leggere “Diarii “ di Marin Sanuto , riportati in estratto da Pontremoli in “La danza a Venezia nel Rinascimento”.

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